PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DI CUI ALL’ART. 1,
COMMI 5 E 60, DELLA L. N. 190/2012
INDICE
Premessa
Normativa di riferimento
1. Oggetto e finalità del Piano di prevenzione della corruzione
2. Individuazione dei settori e delle attività particolarmente esposti a rischio di corruzione
3. Misure organizzative di carattere generale di prevenzione della corruzione
4. Il sistema dei controlli
5. Programmazione triennale
6. Disposizioni finali
PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DI CUI ALL’ART. 1,
COMMI 5 E 60, DELLA L. N. 190/2012
Premessa
Normativa di riferimento
Il presente Piano di prevenzione della corruzione viene adottato tenuto conto delle disposizioni contenute nella legge n. 190/2012, nella circolare n. 1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica, del Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, nel Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n.190”, nel Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165”, nelle Linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione da parte del Dipartimento della funzione pubblica, nelle indicazioni fornite dalla CIVIT (ora ANAC) con la delibera 72/2013 e successive.
La legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, pubblicata in G.U. n. 265 del 13/11/2012, entrata in vigore il 28/11/2012, è finalizzata ad avversare i fenomeni corruttivi e l’illegalità nella pubblica amministrazione.
L’intervento legislativo si muove nella direzione di rafforzare l’efficacia e l’effettività delle misure di contrasto al fenomeno corruttivo puntando ad uniformare l’ordinamento giuridico italiano agli strumenti sovranazionali di contrasto alla corruzione già ratificati dal nostro Paese, in particolare, la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall’Assemblea generale dell’O.N.U. il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003, e ratificata con legge 3 agosto 2009, n. 116.
A livello nazionale il sistema di prevenzione e contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione si articola nelle strategie individuate nel Piano Nazionale Anticorruzione,predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica secondo linee di indirizzo adottate dal Comitato interministeriale.
A livello di ciascuna amministrazione, invece, la legge n. 190 del 2012 prevede l’adozione del Piano di prevenzione Triennale, formulato dal Responsabile della prevenzione della corruzione, nominato ai sensi dell’art. 1, comma 7, della stessa Legge ed approvato dall’organo di indirizzo politico.
La stesura del presente Piano Triennale di prevenzione della corruzione è stata realizzata mettendo a sistema tutte le azioni di carattere generale che ottemperano le prescrizioni della Legge 190/2012.
Particolare attenzione è stata posta nel garantire la fattibilità delle azioni previste con riferimento al contesto del Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa, sia in termini operativi che funzionali.
1. Oggetto e finalità del Piano di prevenzione della corruzione
Con il presente documento si è inteso predisporre un piano programmatico che contempli l’introduzione di strategie e strumenti volti a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione,nella consapevolezza che la repressione della corruzione parte da una politica di prevenzione della stessa, agendo sull’integrità morale dei funzionari pubblici attraverso i codici etici, disciplinando le varie incompatibilità, intervenendo sulla formazione, garantendo la trasparenza dell’azione amministrativa e l’efficacia dei controlli interni.
Obiettivo primario del Piano di prevenzione della corruzione è garantire nel tempo al Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa, attraverso un sistema di controlli preventivi e di misure organizzative, l’analisi del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di illegalità, indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio, nonché le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati a operare in settori particolarmente esposti alla corruzione.
Ciò consente da un lato la prevenzione dei rischi per danni all’immagine derivanti da comportamenti scorretti o illegali del personale, dall’altro di rendere il complesso delle azioni sviluppate efficace anche a presidio della corretta gestione del Consorzio.
2. Individuazione dei settori e delle attività particolarmente esposti a rischio di corruzione
Da una analisi delle attività realizzate all’interno del Consorzio, al fine di verificare l’eventuale esistenza di attività esposte al rischio corruzione, in coerenza, con il Piano nazionale anticorruzione, si sono individuate le aree di rischio nelle seguenti:
A) Area affidamento di lavori, servizi e forniture (Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento – Requisiti di qualificazione – Requisiti di aggiudicazione – Valutazione delle offerte – Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte – Procedure negoziate – Affidamenti diretti – Varianti in corso di esecuzione del contratto – Subappalto);
B) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari.
Per ogni unità organizzativa del Consorzio sono ritenute attività ad elevato rischio di corruzione tutti i procedimenti di seguito riportati:
• attribuzioni di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati
• gestione dei beni e delle risorse strumentali assegnati all’unità organizzativa che implicano la vigilanza sul corretto uso da parte del personale dipendente.
3. Misure organizzative di carattere generale di prevenzione della corruzione
In linea generale, le azioni atte a prevenire il rischio di corruzione si sintetizzano nella creazione di un contesto sfavorevole al fenomeno, che riduca le opportunità di casi di corruzione e che aumenti la capacità di scoprire tali casi.
Si riportano di seguito le misure organizzative che il Consorzio intende mettere in atto, in coerenza con quanto previsto dalla L. 190/2012 e con la propria dimensione organizzativa.
a) Adozione del Codice di comportamento dei dipendenti
IlConsiglio di Amministrazione, ha approvato e deliberato nella seduta del 16 aprile 2015 il Codice di comportamento dei dipendenti del Consorzio, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 e pubblicato sulla G.U.R.I, serie generale, n.129 del 06.06.2013.
Il Codice prevede:
– l’adozione di misure che garantiscono il rispetto dei principi dettati dalle norme di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni;
– l’adozione delle misure necessarie all’effettiva attivazione della responsabilità disciplinare dei dipendenti, in caso di violazione dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione;
– l’adozione di misure volte alla vigilanza sull’attuazione delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi (di cui ai commi 49 e 50 della legge n. 190/2012).
– l’adozione di misure di verifica dell’attuazione delle disposizioni di legge in materia di autorizzazione di incarichi esterni, così come modificate dal comma 42 della legge n. 190;
– la previsione di forme di presa d’atto, da parte dei dipendenti, del Piano triennale di prevenzione della corruzione.
a) Trasparenza
La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa.
Il Consorzio, nel rispetto della disciplina del diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui al capo V della legge 7 agosto 1990, n.241, e successive modificazioni, in materia di procedimento amministrativo, rende accessibili le informazioni relative ai provvedimenti e ai procedimenti amministrativi, ivi comprese quelle relative allo stato della procedura, ai relativi tempi e allo specifico ufficio competente in ogni singola fase.
b) Formazione del personale
Il Consorzio intende promuovere meccanismi di formazione idonei a prevenire il rischio di corruzione.
Il programma di formazione in tema di prevenzione della corruzione ha l’obiettivo di:
– individuare i soggetti cui viene erogata la formazione in tema di anticorruzione;
– individuare i contenuti della formazione in tema di anticorruzione;
– indicare i canali e gli strumenti di erogazione della formazione in tema di anticorruzione;
– quantificare di ore/giornate dedicate alla formazione in tema di anticorruzione.
Spetta al Responsabile della prevenzione della corruzione programmare un’attività di informazione/formazione rivolta a tutti coloro che potenzialmente sono interessati al tema, così come previsto dalle norme e definire, se lo ritiene opportuno, le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti a rischio di corruzione.
In coerenza con l’importanza della condivisione delle finalità e del metodo di costruzione del Piano,nella prima fase di attuazione, l’attività formativa si espleta mediante specifici incontri con il personale dipendente, volti alla sensibilizzazione e al coinvolgimento dello stesso e all’analisi di tutte le attività del Consorzio che possono presentare rischi di integrità.
L’obiettivo di tali incontri è quello di far crescere all’interno del Consorzio la consapevolezza sul problema dell’integrità dei comportamenti.
Infine, per quanto concerne l’aspetto formativo, particolare attenzione viene posta alle tematiche della trasparenza e della integrità, sia dal punto di vista della conoscenza della normativa che dal punto di vista valoriale, in modo da accrescere sempre più lo sviluppo del senso etico.
c) Rotazione del Personale
Il Consorzio, inoltre, partendo da quanto indicato nell’art. 1 comma 9 della L. 190/2012, si impegna a:
– elaborare direttive per effettuare controlli su precedenti penali ai fini dell’attribuzione degli incarichi e dell’assegnazione ad uffici;
– realizzare un sistema di monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dal regolamento, per la conclusione dei procedimenti;
– organizzare un sistema di monitoraggio sull’attuazione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione;
– rispettare che il pagamento delle fatture avvenga nel rispetto dell’art. 307, comma 2, del dpr n. 207 del 2011, nel termine di 60 giorni, previo accertamento della prestazione effettuata, in termini di quantità e qualità, rispetto alle prescrizioni previste nei documenti contrattuali.
– accertare preventivamente la compatibilità dei pagamenti derivanti dalle assunzioni di impegni di spesa con lo stanziamento di bilancio e con le regole di finanza pubblica ( sufficienza della cassa).
– acquisire tempestivamente eventuali ulteriori documenti necessari ai fini della liquidazione e del pagamento.
Il Consorzio, per il tramite del Responsabile della prevenzione della corruzione, verifica la sussistenza di eventuali condizioni ostative e/o di eventuali situazioni di incompatibilità nei confronti dei soggetti cui l’organo di indirizzo intende conferire incarico. Il controllo deve essere effettuato:
– all’atto del conferimento dell’incarico;
– annualmente e su richiesta nel corso del rapporto.
Se la situazione di incompatibilità emerge al momento del conferimento dell’incarico, la stessa deve essere rimossa prima del conferimento. Se la situazione di incompatibilità emerge nel corso del rapporto, il Responsabile della prevenzione contesta la circostanza all’interessato ai sensi degli artt.15 e 19 del d.lgs. n. 39 del 2013 e vigila affinché siano prese le misure conseguenti.
In ogni caso, le condizioni ostative al conferimento degli incarichi devono essere inserite negli interpelli per l’attribuzione e i soggetti interessati devono rendere la dichiarazione di insussistenza delle cause di inconferibilità all’atto del conferimento dell’incarico.
Ai sensi dell’art. 2, comma 3, e 17, comma 1, del DPR 62/2013, il Consorzio estende, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti nel codice deontologico dei dipendenti pubblici a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore del Consorzio. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, il Consorzio inserisce apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi.
4. Il sistema dei controlli
Il presente Piano è destinato a tutto il personale dipendente del Consorzio. Verranno, pertanto, applicate le misure idonee a garantire il rispetto delle prescrizioni contenute in questo Piano Triennale e delle norme del Codice di Comportamento, la cui diffusione, conoscenza e monitoraggio verrà effettuata a cura del Responsabile della Prevenzione.
Ai fini della prevenzione della corruzione la legge n. 190 del 2012 prevede che vengano effettuati specifici monitoraggi e rilevazioni di dati, con particolare riguardo al conferimento di incarichi e contratti.
Ai fini del controllo e prevenzione del rischio, il Responsabile della prevenzione della corruzione coinvolgerà i Responsabili degli uffici nelle azioni di analisi, valutazione, proposta e definizione delle misure preventive da adottare.
5.Programmazionetriennale
La Programmazione triennale del Piano, elaborata seguendo i criteri definiti nella Legge n.190/2012, prevede il seguente iter:
Anno 2021
a)approvazione triennale della trasparenza ed applicazione dello stesso entro il secondo semestre 2020;
b) identificazione delle attività a rischio corruzione.
c) monitoraggio del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti, con particolare riferimento ai pagamenti.
d) predisposizione del piano di formazione sull’argomento della prevenzione e della lotta alla corruzione, con particolare riferimento ai processi amministrativi e organizzativi del Consorzio;
e) approvazione del Codice di comportamento dei dipendenti sulla base del D. P. R. 16 aprile 2013,n. 62 (art. 1, comma 44, Legge 190/2012).
f) definizione delle modalità di attuazione degli obblighi immediati di trasparenza con la pubblicazione sul sito del Consorzio degli atti indicati dalla Legge 190/2012 e dal D.Lgs. 14 marzo 2013 n.33
Anno 2022
a) esame e verifica dell’efficacia delle azioni messe in atto nel 2015 (comma 10, lettera a, Legge 190/2012), da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione
b) definizione di obiettivi da assegnare al personale inerenti il tema della trasparenza e dell’anticorruzione;
c) definizione di procedure di affinamento e miglioramento del Piano;
Anno 2023
a) analisi degli esiti dell’applicazione delle procedure attivate;
b) definizione di procedure di monitoraggio specifiche per le criticità riscontrate;
c) eventuale revisione delle procedure poste in essere;
e) elaborazione di eventuali appositi regolamenti.
6. Disposizioni finali
I contenuti del Piano, così come le priorità d’intervento, saranno oggetto di aggiornamento periodico, anche in relazione ad eventuali adeguamenti a disposizioni normative e/o a riorganizzazione di processi e/o funzioni.
Il Piano viene pubblicato, a cura del Responsabile della prevenzione della corruzione,sul sito internet del Consorzio.